Le misure che contribuiscono agli obiettivi ambientali sono individuate sulla base di una classificazione dei campi d′intervento definita nell′ambito del Dispositivo di Ripresa e Resilienza: a ciascun campo è associato un coefficiente di sostegno pari a 0%, 40% o 100%, separatamente per il contributo climatico (con riferimento agli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici) e per il contributo ambientale (con riferimento agli altri obiettivi).
Gli effetti generati sui sei obiettivi ambientali da un investimento o da una riforma sono quindi stati ricondotti, coerentemente con le linee guida europee, a quattro scenari distinti:
La conformità con il principio del DNSH viene verificata ex-ante, per ogni singola misura, tramite schede di autovalutazione standardizzate che condizionano il disegno degli investimenti e delle riforme e ne qualificano le caratteristiche per mezzo di specifiche indicazioni tese a contenere il potenziale effetto sugli obiettivi ambientali a un livello sostenibile.
Le Amministrazioni sono chiamate a garantire concretamente che ogni misura non arrechi un danno significativo agli obiettivi ambientali, adottando specifici requisiti nei principali atti programmatici e nelle fasi attuative (sia in sede di monitoraggio e rendicontazione dei risultati degli interventi sia in sede di verifica e controllo della spesa e delle relative procedure a monte) e traducendo gli impegni presi, in sede di autovalutazione, in precise avvertenze al fine di monitorare il processo che porta dai primi atti riferibili alla misura fino al collaudo/certificato di regolare esecuzione degli interventi o alla conclusione delle attività.
Quindi, per assicurare il rispetto dei vincoli DSNH in fase di attuazione è opportuno che le Amministrazioni titolari di misure e i soggetti attuatori:
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